Il tempo dell’infelicità scandisce sempre più spesso i nostri giorni: ci affanniamo rincorrendo false mete, falsi rapporti, false priorità.Il senso di non appartenenza e di scollamento esistenziale diventa il motivo ricorrente che accompagna la nostra vita, come la frustrazione e la rabbia. Se sono attimi, sopportiamo e andiamo avanti, riprendendo a fare, a decidere, ad agitarci, come se il male non fosse mai esistito. Ma arriva il momento in cui il vuoto dilaga nei giorni, e poi nelle settimane che diventano mesi. Ci dicono che possiamo trovare la soluzione che ci serve per essere felici, o potenti, ingoiando una pillola. O, peggio, ci propinano idee di onnipotenza, applicando antiche leggi dell’energia come strumenti del multi-level marketing.
Ma la realtà è semplice: stiamo tradendo noi stessi, ci stiamo dimenticando chi siamo.
Un modo potente e immediato per ricordarcelo è ritornare nel ventre infinitamente saggio e generoso della Grande Madre, la natura. La grande guaritrice. E’ sempre lì, con la sua energia potente e armonica, ricca di insegnamenti, vitale. Essere in contatto energetico con la natura significa essere nutriti senza riserve, consolati quando siamo senza speranza, accolti quando ci sentiamo rifiutati.
Riconnettersi con la natura non significa applicare una tecnica, fare delle cose. E’ un’esperienza reale della nostra anima integra, consentire alla sua bellezza di guarirci, permettere che la sua perfetta vibrazione di armonia dilaghi nel nostro caos, mostrandoci il miracolo che è la vita.
E allora nel nostro petto nasce il canto, mentre la nostra energia e quella della natura si scambiano informazioni nella forma più alta e più immediata della comunicazione. Facciamo l’esperienza diretta di essere tutti Uno, non filtrata dalla mente ma come espressione del cuore. Non ci sono modalità pre-definite per entrare nella vibrazione di guarigione della Grande Madre, solo esperienza. Al di là degli schemi della mente, provate. Scioglietevi nell’abbraccio delle maree, diventando ritmo e alternanza di onde, perdendo il senso del vostro corpo nell’abbraccio liquido del mare. Siate vento che monta nel deserto, demiurgo di mille dune che si spostano e, nello stesso tempo, restano immobili. O abbandonatevi alla perfetta sinfonia di proporzioni di un piccolo fiore bianco, che porta in sé l’essenza del divino. E allora vedrete il dolore sciogliersi e diventare inno alla vita. E la vostra energia espandersi, iniziando una danza sublime di gioia purissima e senza mistificazioni.
La natura è sacralità manifesta, è mistero rivelato. Quando la nostra anima ha freddo, lì trova riparo e rigenerazione. Essere con la Grande Madre apre la porta alla magia e alla meraviglia della vita, quella che potremmo avere se solo ci ricordassimo chi siamo.
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