Non avete mai provato un senso di vuoto che va oltre il fisico, un qualcosa che manca e rimbomba dentro. Dilaga, prende spazio fino a diventare voragine, un’ansia senza nome, una fame mai placata.
Questo vuoto, che sta diventando consapevolezza attraverso il disagio, è il risultato di una decisione drammatica: soffriamo di una malattia chiamata disamore. Non sappiamo nemmeno perché, ci sentiamo così perché crediamo di non meritarlo, l’amore, o pensiamo che quello che potremo dare noi non abbia valore.
Questo disequilibrio energetico ci induce in grossolani abbagli. La nostra energia è bloccata dalla decisione originaria e si riverbera era in ciò che attiriamo nella vita.
Accettiamo relazioni sbagliate, che ci umiliano invece di farci crescere, confondendo attrazione sessuale con amore, pretendendo dall’una quello che può darci solo l’altro; cerchiamo una compensazione nel cibo, nel lavoro o in altri succedanei solo per non sentire il vuoto che ci urla dentro.
E il baratro si approfondisce, sempre più terrorizzante, sempre più buio. E tutto questo nasce dal bisogno, che nulla a che fare con l’amore. E da questo che si genera la dipendenza affettiva, quella catena che pesa e nulla centra con l’amore.
Revocate la decisione “non sono degno d’amore”, ma fatelo davvero e il flusso vivifico dell’amore scorrerà senza barriere. E il sole sarà più caldo…
L’amore e il bisogno: ovvero la dipendenza affettiva
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