Creare una comunicazione energetica che funzioni significa attuare una modalità di ascolto consapevole, e questo presuppone avere l’attenzione rivolta verso noi stessi e verso gli altri. Per quello che ci riguarda, sarebbe veramente utopistico pensare di poter comunicare sempre e comunque da un perfetto equilibrio come credere di trovarci di fronte a un altro essere pienamente consapevole di dov’è e di cosa sta facendo.
La finalità di una comunicazione energetica consapevole non è quello di far fare all’altro quello che noi desideriamo, di manipolarlo a nostro piacimento, bensì di fargli arrivare la nostra verità nel modo più lineare possibile, senza le distorsioni che possono esserci quando un ascoltatore ha delle prevenzioni dovute a blocchi energetici. Se siamo consapevoli di guardare le cose da un punto di vista teso, è chiaro che possiamo fare qualcosa per modificare il nostro stato e ritornare in equilibrio (le innumerevoli tecniche di riequilibrio dei chakra funzionano perfettamente) e, quindi, per far sì che la comunicazione sia coerente.
Ma abbiamo la possibilità di fare qualcosa affinché la comunicazione energetica sia efficace anche se la tensione non dipende da noi, ma è patrimonio del nostro interlocutore. Come ? Cambiando il piano della comunicazione energetica, cioè portando consapevolmente la nostra attenzione a un livello differente, a un’altra frequenza in cui le cose accadono in modo completamente diverso, per esempio, dal giudizio all’accettazione.
La comunicazione con gli altri
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